Ecco come Pikachu è diventato l’icona del brand Pokémon

Sicuramente in molti conosceranno già la storia di questo Pokémon, ma dato che tra pochi giorni uscirà il nuovo capitolo della serie di Detective Pikachu, potrebbe essere interessante ricordare cosa ha portato questo topo giallo a diventare la mascotte del brand più famoso al mondo!

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In questo articolo tratteremo brevemente la storia di Pikachu, la sua realizzazione e diffusione a livello mondiale.

Pikachu sarebbe dovuto essere più…mostruoso?

Il design di Pikachu risale al 1996, fu infatti uno dei primi 150 mostri che Ken Sugimori e Satoshi Tajiri idearono per Pokémon Rosso e Pokémon Blu. Sin dalla prima illustrazione fu uno dei Pokémon preferiti dai fan, anche se nel corso del tempo è stato uno di quelli a subire più cambiamenti.

Prima del rilascio del gioco, la critica più comune fu riguardo l’aspetto “poco mostruoso” dei Pokémon, tanto che alcuni proposero di rendere Pikachu più minaccioso. Fortunatamente, quello che era all’epoca presidente di Nintendo, Hiroshi Yamauchi, si rifiutò di modificarne l’aspetto convinto che lo spirito dei mostriciattoli dovesse essere più “gioioso”. La scelta, a posteriori, si è rivelata più che giusta.

Inizialmente però, Pikachu non sarebbe dovuta essere l’unica mascotte del brand.

Il Pokémon, fu realizzato come uno tra tanti, ma durante le prime fasi di progettazione fu scelto insieme a Clefairy come protagonista del merchandising della serie. Solo con l’inizio dell’anime di Pokémon il pubblico lo riconobbe a livello mondiale come mascotte solitaria, diventato il primo compagno del famosissimo Ash Ketchum. Tra l’altro, il nome del Pokémon – fusione tra pika (scintilla) e chu (lo squittio del topo) – fu una delle cose più difficili da scegliere perché doveva essere accattivante non solo per il pubblico giapponese, ma a livello mondiale. Oltre al prossimo capitolo della serie di Detective Pikachu, ci sono altri giochi che hanno visto il Pokémon come protagonista come Pokémon Giallo e Pokémon Let’s Go, Pikachu!

Impatto a livello mondiale

Se si chiede ad una persona di qualsiasi età se conosce Pokémon è molto probabile che questa vi dirà di si. Se la risposta invece sarà no, ma le si descriverà l’aspetto del topo giallo, quasi sicuramente quest’ultima lo riconoscerà. Il design, i colori, l’idea alla base del Pokémon ha infatti superato persino quelli che sono i limiti del franchise diventando a tutti gli effetti un elemento di cultura generale.

Questa diffusione è così ampia che il mostriciattolo viene citato più volte nei Simpson, in trasmissioni come Top Gear, Heroes, Drawn Together e molti altri. Ci sono persino casi in cui il solo conoscere il nome di Pikachu è stato dannoso, come nel caso dell’omonimo virus informatico del 2000. Quest’ultimo infatti sfruttava la popolarità del Pokémon con i bambini per infettare i sistemi operativi di tutto il mondo. Esiste persino una proteina scoperta nel 2008 chiamata “Pikachurina” in onore del Pokémon.

In definitiva, ormai Pikachu non è più solo un Pokémon, ma la rappresentazione del franchise stesso. Nonostante negli anni l’azienda abbia provato a spostare l’attenzione anche su altri Pokémon come Eevee, Piplup, Charizard e molti altri, Pikachu rimane l’elemento che accomuna i fan e i non fan del brand.