The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha avuto il coraggio di modificare parecchi elementi storici presenti nella saga, tra questi i dungeon. Come mai sono così diversi? Nintendo risponde!
Hidemaro Fujibayashi, game director, ha avuto modo di parlare di questo argomento, rivelando interessanti retroscena:
“Nei vecchi capitoli un dungeon era davvero lungo e, dal momento che questo gioco ha un campo molto ampio da esplorare e uno dei temi è trovare cose, abbiamo pensato a quale dovesse essere il ritmo del ritrovamento di Sacrari mentre i giocatori esploravano la mappa. Siamo arrivati ad un numero di circa 100 o più Sacrari. Fare labirinti lunghi e grandi avrebbe però richiesto troppo tempo, ed i giocatori ne avrebbero passato troppo al loro interno, quindi siamo giunti alla conclusione che un Sacrario ogni dieci minuti fosse ottimo. Questo però non sarebbe stato abbastanza per un gioco di Zelda, quindi abbiamo pensato di incorporare un grande dungeon tradizionale. Magari uno che si muovesse o avesse cambi di gravità, ed è così che sono nati i Colossi Sacri“.
Sicuramente una mossa intelligente da parte di Nintendo che, oltre a svecchiare la formula dei precedenti titoli, è riuscita a creare dei piccoli enigmi molto ispirati.
Cosa ne pensate videogiocatori, avete apprezzato i Sacrari di Breath of the Wild, oppure avreste preferito i classici templi come da tradizione? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!