Crysis Remastered Trilogy su Nintendo Switch – Recensione: un notevole porting!

Nintendo Switch, sin dalla sua nascita, ha dimostrato una grande predisposizione per offrire delle remastered di tanti classici titoli, tra cui alcuni che hanno segnato la storia dei videogiochi. I vari porting degli ultimi anni, arrivati nella console ibrida di Nintendo, hanno avuto risultati diversi, da quelli che hanno soddisfatto gli utenti fino a quelli che non sono riusciti a soddisfare la critica.

Oggi, però, ci troviamo davanti ad una remastered realizzata davvero con tanta attenzione e cura, ovvero la Crysis Remastered Trilogy per Nintendo Switch!

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La trilogia figlia della tedesca Crytek, realizzata nel loro splendido CryENGINE, è approdata in versione remastered su Nintendo Switch lo scorso 15 ottobre e Nintendo stessa ci ha permesso di provarla a tutto tondo. Ecco le nostre considerazioni su questo prodotto, insieme ad un’introduzione ai titoli per chi non li conoscesse ancora, nonostante la loro popolarità ed importanza per il loro genere e per i videogiochi in generale.

Una trilogia fondamentale per gli FPS

Per parlare di Crysis dobbiamo catapultarci indietro ben di 14 anni quando, nel 2007, Crytek rilascia per PC questo videogioco. Si trattava di uno sparatutto in prima persona, che però risultava agli addetti ai lavori e agli appassionati diverso dal resto dei titoli presenti nel mercato.

L’elemento di distacco dagli FPS precedenti era di certo il movimento libero, troppo spesso legato ad un binario dei giochi già usciti, del personaggio. La caratteristica più importante del primo capitolo, presente anche nella trilogia, era però l’ampiezza della mappa, che permetteva sia di esplorare il mondo di gioco in cerca di armi e altro, ma anche di sviluppare tante e diverse tattiche per sopraffare i nemici.

Il CryENGINE poi contornava il gameplay di paesaggi che, per i PC della volta, erano davvero attraenti e qualitativamente alti. Il livello grafico d’eccellenza sarà una costante per la saga, viste anche le ambientazioni del secondo e del terzo titolo, decisamente più distopiche, affascinanti ed attraenti.

Tutti i giochi della trilogia coinvolgono lo scontro sia con umani sia con alieni. Nonostante introduca sempre gli stessi temi, la saga di Crysis è riuscita comunque a sviluppare trame originali, permettendosi anche alcuni colpi di trama ben studiati. L’approdo su Nintendo Switch della remastered, oggetto di questa recensione, permetterà di sicuro ai videogiocatori Nintendo di scoprire un nuovo genere, gustandosi i personaggi, i luoghi e le battaglie che Crysis offre.

Questa remastered non include Crysis Warhead, espansione del primo capitolo. Questa mancanza è davvero un peccato perché parliamo di un esperienza complementare agli altri tre titoli e che offre per la trama e per i profondi personaggi di Crysis tanti spunti interessanti.

Crysis su Nintendo Switch: compromessi più che accettabili

Veniamo ora alla recensione vera e propria, partendo dall’elemento più importante per un’operazione di questo tipo. Quando si parla di porting su Nintendo Switch sale sempre qualche dubbio, ma questa volta Crytek ha fatto un lavoro non solo attento, ma soprattutto bilanciato.

Senza strafare, gli sviluppatori hanno garantito un’esperienza godibile, con un frame rate decente per la giocabilità in tutti e tre i capitoli. La console soffre un po’ quando ci sono molti nemici ed effetti a schermo, ma il giocatore secondo le sue preferenze può scegliere la qualità della grafica nelle opzioni.

Qualche compromesso, quindi, che però permette di rendere giocabili questi titoli con una grafica buonissima. Non è da tutti riuscire a programmare ed ottimizzare una remastered di giochi che fanno della grafica parte essenziale di essi per la console ibrida di Nintendo.

Per quanto riguarda texture e modelli, la remastered mantiene un livello qualitativo medio, ma comunque superiore a quella dei giochi rilasciati in origine. Soprattutto nel primo Crysis, da vicino, qualche roccia e alcuni elementi ambientali sono più rudimentali, ma non si tratta di niente di pessimo.

Anche la modalità portatile sorprende, permettendo a Crysis di mantenere le sue caratteristiche, soprattutto di gameplay, anche nei limiti che questa modalità impone.

Estetiche lucenti, città da scrutare

Le panoramiche delle ambientazioni di questi titoli sorprendono molto, senza espedienti per mascherare modelli ripetuti.

Se l’isola nord-coreana del primo titolo rimane un po’ obsoleta graficamente, le due città che vediamo nel resto della trilogia a volte tolgono il fiato. La New-York di Crysis 2 infatti è piena di dettagli, anche per zone non esplorabili come palazzi e congegni alieni.

In Crysis 3 troviamo invece una New-York resa davvero bene, in cui l’elemento floristico fuso e quello cittadino sono in perfetta sintonia. Gli elementi vegentali sono curati e gli effetti, come quelli del sole, sono credibili e danno al giocatore un’aria molto mistica e contemplativa.

L’unica zona che la remastered non riesce con forza a migliorare probabilmente è la nave aliena del primo capitolo che, anche a causa di una luminosità relativa e di qualche effetto reso non in maniera impeccabile, risulta confusionaria. Sarà facile in quella fase di gioco perdersi ed a volte non capire bene come procedere.

In generale, in tutti gli altri ambienti abbiamo un’aura ed un’estetica luminosa, che rende chiari sia i punti di interesse sia gli eventuali nemici in agguato.

Comandi, controller ed IA fedeli

Sulla parte dei comandi, i giochi rimangono attinenti agli originali. Se nel primo Crysis infatti la raccolta delle armi e delle munizioni ed il cambio di armi avviene col tasto Y, creando a volte delle perdite di tempo fatali, con la raccolta automatica introdotta in Crysis 2 il problema viene risolto.

In generale la remastered quindi si attiene alle novità introdotte di volta in volta nei giochi, che la Nintendo Switch riesce pienamente a mantenere e fare funzionare, come l’inclinarsi nei bordi.

Da segnalare un Giroscopio pensato e programmato con impegno, che ben si coordina con il Controller Pro e che può essere regolato anch’esso nelle opzioni. Anche con i due Joy-Con si può vivere appieno la piena esperienza della trilogia.

Concludendo questa parte, l’IA è credibile, ma non perde occasione, come nei titoli originali, di perdersi. Rimane comunque un’intelligenza artificiale che, in base alle bilanciatissime difficoltà, offre tante sfide e che riesce a rendere il giocatore soddisfatto quando viene sconfitta.

Sonori e confusione

Arriviamo purtroppo al punto dolente di questa opera. La remastered non risolve i problemi sonori, tendendo a volte invece ad evidenziarli.

Nel primo Crysis troviamo già diversi problemi di questo tipo, che si limitano però a sovrastare raramente la musica sulle voci di dialogo. Nulla di apocalittico in questo caso.

La situazione invece è più grave nel secondo titolo, e i problemi coinvolgono tutti gli aspetti sonori del gioco. Musiche, dialoghi, voci o urli dei nemici, suoni di ricarica, di raccolta di munizioni ed armi e gli altri effetti audio dell’ambiente. In un’intera run, può capitare almeno tre o quattro volte che il gioco confonda il tutto in modo pesante.

Per esempio, è capitato che, giocando l’ultima parte della missione finale del gioco, son si senta nient’altro che la musica, comunque stupenda e composta, in questo gioco, dal capo del dipartimento musicale di Dreamworks Hans Zimmer. Altre occasioni di questo tipo accadono in momenti casuali, anche in momenti importanti della storia. Può capitare anche di avere un ritardo dei suoni, ad esempio con l’audio di uno sparo che avviene sono qualche attimo dopo la sua animazione. Difficile che sia solo colpa della console, si tratta infatti anche di incertezze non risolte dalla trilogia originale.

Anche il terzo capitolo non è esente da questi problemi, ma si tratta di questioni di entità decisamente più bassa, come la sovrapposizione di due audio di morte di altrettanti nemici. E nel gioco raramente possono avvenire, per cui per questo aspetto Crysis 3 Remastered è quello che nella trilogia sia comporta meglio.

In conclusione

L’esperienza di Crysis Remastered Trilogy è avvincente e si comporta con molta qualità su Nintendo Switch. Per un prezzo complessivo di €49.99, ci troviamo davanti ad un’offerta a dir poco vantaggiosa, soprattutto per tre titoli rivisti a modo e di assoluto valore.

Se volete respirare l’aria di un FPS fondante per il genere, l’acquisto è assolutamente consigliato, ma si tratta di una remastered degna anche della prova degli appassionati, che potranno senza troppi problemi giocare a Crysis dove vorranno.

Qualche disattenzione e difetto non permettono alla trilogia di avere un voto più alto, ma rimane uno dei porting meglio riusciti in questi anni su Nintendo Switch. Dal punto di vista grafico, bisogna sottolinearlo e ribadirlo, si può dire ben poco, al netto dei vari compromessi.

Potete trovare Crysis Remastered Trilogy anche sul Nintendo eShop, in cui è attualmente in sconto al costo di €39.99.

VOTO: 7.9/10

+ Esperienza decisamente godibile e divertente, fedele alle emozioni e ambientazioni degli originali;

+ Modalità portatile ottimizzata con cura;

+ Prezzo approvato per una trilogia completa e di qualità;

– Rimangono dei fastidiosi, e a volte pesanti, problemi sonori;

– AI non rivista, che di rado si addormenta o si impalla;

– Non include Crysis Warhead.