Persona 3 ha salvato Atlus dal fallimento

Katsura Hashino, game director di Persona 3, 4 e 5, ora a capo di Studio Zero, ha parlato della difficile situazione in cui si è trovata Atlus tra il 2000 e il 2006, e del modo in cui Persona 3 ha salvato lo studio.

Unisciti al Gruppo Telegram di Pokémon Next per seguire tutte le novità e commentarle con gli altri utenti: http://bit.ly/2F95vcD

Non è la prima volta che un videogioco riesce a “salvare” la carriera agli sviluppatori. Prendete per esempio Hironobu Sakaguchi, creatore di Final Fantasy, una saga riconosciuta in tutto il mondo. Egli ha ammesso che Final Fantasy sarebbe stato la sua ultima occasione per creare un videogioco di successo e che sarebbe tornato all’università, in caso di fallimento. Mise tutto se stesso nello sviluppo del gioco e creò una saga leggendaria.

Proprio come lui, Atlus, ha rischiato di chiudere perché non erano riusciti a creare un videogioco di successo, ma grazie a Katsura Hashino, l’azienda riuscì a creare uno dei franchise più importanti di SEGA e salvò l’azienda.

A inizio anni 2000, SEGA stava considerando di chiudere Atlus a seguito di risultati commerciali altalenanti. Questo perché i primi capitoli della serie, non sono riusciti a raggiungere il pubblico oltreoceano e le vendite non andavano granché.

Hashino, ha dichiarato: “Atlus era sull’orlo del collasso, e Persona 3 sarebbe dovuto essere il suo ultimo gioco prima della chiusura. Se avessimo creato un gioco pensato per fare felici solo i fan di lunga data, come avremmo potuto pensare di raggiungere un nuovo pubblico?“.

Dicendo questo, ha cercato di creare un gioco in grado di arrivare anche al pubblico occidentale, prendendosi la responsabilità del cambio di rotta. Con un’attenta analisi dei sistemi, della storia e di tutti gli aspetti che avevano reso divertenti i precedenti capitoli, crearono Persona 3.

Il gioco che salvò Atlus

Persona 3 ha stabilito l’ossatura della serie per come la conosciamo oggi. Esplorazione dei dungeon, combattimenti a turni e soprattutto, la vita di tutti i giorni del protagonista. Le lezioni a scuola, i lavori part-time, la socializzazione con amici, conoscenti e perfetti sconosciuti.

Persona 3 ha perciò inventato quelli che i giocatori di Persona 5 chiamerebbero Confidenti, ma che fino a Persona 4 si chiamavano Social Link.

Questi rapporti coi personaggi secondari che si costruiscono nel tempo, conferiscono bonus e vantaggi particolari ai sensi del gameplay. Oltre a questo, la narrativa ha fatto da vera e propria apripista, stabilendo alcuni capisaldi che sarebbero poi tornati negli episodi successivi, come per esempio le ombre.

La narrativa a tinte horror di Persona 3 è molto più vicina alla serie originale Shin Megami Tensei, che tratta delle vicende di un gruppo di invocatori di demoni. Il gioco esplora in maniera quasi maniacale le psicologie dei suoi personaggi, che nel corso dell’avventura affrontano i loro demoni personali, crescendo soprattutto come individui.

Hashino riempii il gioco con numerosi estratti animati dalla qualità di un vero e proprio anime. Pensò anche ad uno schema di colori legato alla trama e ai protagonisti, in questo caso il viola e l’azzurro. Decisero di inserire un unico Dungeon, chiamato Tartarus, nel quale ogni livello è creato proceduralmente in cui si può avanzare soltanto portando avanti la vita del protagonista e vivendo le storie dei vari Social Link.

Il videogioco ebbe enorme successo, e Atlus risorse dalle ceneri come una fenice, ma dalle uova d’oro! Ad oggi la serie di Persona è considerata uno dei più importanti franchise di SEGA, con oltre 17 milioni di unità vendute nel mondo.

Questo perché la formula di Persona3 è stata perfezionata con Persona 4 e Persona 5. Quest’ultimo ha definito nuovi standard per il genere dei JRPG/life sim. Ecco perché non vediamo l’ora di rigiocare il terzo capitolo grazie al suo remake Persona 3 Reload.

Il gioco uscirà il prossimo 2 febbraio 2024 anche su Nintendo Switch e sarà disponibile in quattro edizioni, ognuna con dei contenuti aggiuntivi. Clicca qui per saperne di più.