Merchandise Pokémon italiano: Tappi Yoga

Il contributo che l’azienda italiana Yoga ha dato nell’alimentare la Pokémon Mania nei primi anni 2000 è indiscutibile, soprattutto se si sofferma l’attenzione sui prodotti collaterali a quelli di punta come carte e giochi. Yoga non si limitò alla produzione delle famose lenticolari, ma si spinse anche su un altro curioso prodotto, sempre affine ai succhi di frutta: i tappi Yoga.

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Cenni storici

I tappi a corona, prodotti da Yoga e dedicati ai nostri amati mostriciattoli tascabili, vennero immessi nel mercato italiano tra la fine del 2000 ed il 2002, abbracciando così le prime due generazioni di Pokémon. Prima di entrare nel merito della collezione è utile e curioso entrare nel merito della produzione di questi tappi.

I tappi a corona, principalmente usati per sigillare bibite gassate, birre e alcuni vini, permettono una chiusura ermetica del prodotto grazie alla loro particolare struttura. Il tappo è corona è composto da una doppia struttura:

  • Una capsula esterna in latta (tipologia di acciaio facilmente soggetto a corrosione) che, oltre a garantire rigidità strutturale al tappo, permette un’ottima personalizzazione grazie a varie tecniche di stampa su metallo. L’iconica struttura segmentata a corona è ottenuta grazie ad un macchinario apposito che deforma plasticamente la lamiera in latta.
  • Una guarnizione in plastica che si deforma durante l’applicazione del tappo sulla bottiglia, garantendo così la tenuta stagna.
Tappo Yoga di Pikachu [Collezione personale]

Questa piccola introduzione sui tappi a corona è necessaria per andare a comprendere alcune caratteristiche dei tappi Pokémon che possiamo trovare in commercio. Come detto, grazie alla loro facile personalizzazione, i tappi a corona rappresentano un oggetto da collezione in tutto il modo. Yoga approfittò del grosso potenziale divulgativo dei tappi per abbracciare in pieno la Pokémon Mania e creare un prodotto che affiancasse le lenticolari.

Tappi Yoga – Prima serie

Dalla fine del 2000, fino a gran parte del 2001, Yoga mise in commercio la prima serie di tappi a tema Pokémon, raffiguranti ovviamente i primi 150 Pokémon. La distribuzione avvenne per mezzo delle confezioni di succhi di frutta in bottiglia di vetro, sigillati appunto mediante i tappi a corona; ogni confezione conteneva 6 bottiglie da 125 ml di prodotto. I disegni scelti per la stampa del Pokémon sul tappo furono purtroppo i classici sprite di Sugimori, già riciclati per la stragrande maggioranza dei prodotti dell’epoca. Oltre al disegno del Pokémon, sul tappo venne riportato il nome del Pokémon, il copyright e il numero del Pokédex. L’assenza del logo dell’azienda produttrice ha da sempre messo in confusione i collezionisti sulla provenienza di questi tappi. Spesso la community Pokémon ha infatti associato erroneamente il prodotto all’azienda Valfrutta.

Tappi Yoga di Venusaur, Charizard e Blastoise [Collezione personale]

Tranne rare eccezioni in cui il Pokémon è immortalato in una particolare posa come Poliwrath, Geodude o Voltorb, gli altri sono tutti estremamente statici. Gli sprite che possiamo ammirare richiamano al “già visto” in quanto, in quegli anni, i ragazzi erano letteralmente bombardati da prodotti a tema Pokémon, tutti riportanti i medesimi disegni. Nonostante ciò, il fascino del vintage riesce sempre ad accendere il nostro animo da collezionista, obbligandoci quasi a recuperare frammenti di memorie ormai passate.

Front e retro di una confezione di succhi Yoga in bottiglia prima serie [Collezione Lux Pokémon Collector]

La confezione originale riportava sulla parte frontale alcuni dei tappi che era possibile trovare a chiusura delle bottiglie. Sul retro, oltre che i soliti tappi, c’era il classico regolamento per il concorso “Telefona e Vinci” presente anche nelle confezioni in Tetra Brick con le lenticolari.

Tappi Yoga – Seconda serie

La seconda serie di tappi entrò a gamba tesa nel mercato alimentare a cavallo tra il 2001 ed il 2002, portando tra le case degli italiani i nuovissimi Pokémon di seconda generazione. Con l’introduzione di ben 100 nuovi tappi, la collezione si ampliò fino ad arrivare ad un totale di ben 250 tappi. A differenza della collezione delle lenticolari che, come visto, non riuscì ad introdurre tutti i Pokémon di Johto, con i tappi, l’azienda Yoga riuscì a completare il fatidico Pokédex Nazionale. Sfortunatamente, se si vuol essere precisi, Mew e Celebi, i due Pokémon misteriosi rispettivamente di prima e seconda generazione, non ricevettero mai un tappo a loro dedicato. I motivi dietro questa scelta non sono noti, ma comunque non devono stupire in quanto, anche in altri prodotti come le carte Topps, non sono mai stati illustrati.

Tappi Yoga di Meganium, Typhlosion e Feraligatr [Collezione personale]

Yoga decise di distribuire la seconda serie di tappi Pokémon secondo le medesime modalità della prima. Le sei bottiglie in vetro dei succhi di frutta erano però vendute in una confezione di cartone leggermente aggiornata.

Front e retro di confezioni di succhi Yoga in bottiglia seconda serie [Collezione Lux Pokémon Collector]

Sulla parte frontale ci si poteva trovare Totodile, Marill o Togepi a fianco di una grossa scritta che introduceva la nuova collezione. Dall’altro lato del cartoncino è presente qualche esempio di nuovo tappo affiancato alla solita pubblicità del concorso “Telefona e Vinci” che dava la possibilità di vincere il set di tovagliette lenticolari marchio Yoga, già trattato qui.

Curiosità di altri tempi

Se si osserva bene possiamo notare come i disegni sui tappi di Ledyba e Wooper riportati nella pubblicità si discostino da quelli che si potevano trovare effettivamente in commercio. Forse, per questa seconda serie, Yoga pensò inizialmente di offrire tappi con disegni un po’ più dinamici e accattivanti ma, per motivi a noi ignoti, l’azienda si limitò a riciclare i soliti sprite.

Differenze tra i tappi pubblicizzati e quelli realizzati

Purtroppo le pubblicità relative a questo prodotto non sono facilmente reperibili e diviene quasi impossibile scoprire se anche altri tappi hanno subito un riadattamento. Dall’esperienza maturata nelle community di Pokémon si può tranquillamente affermare che esiste una sola tiratura ma chissà, magari un giorno uscirà qualche prototipo di tappo che stravolgerà ciò che sappiamo sino ad oggi.

Tappi Yoga – Distribuzione parallela

Il principale metodo di distribuzione delle due serie di tappi a corona Yoga fu, come visto, tramite i succhi di frutta in bottiglia. Durante la chiusura della bottiglia il macchinario schiaccia la corona metallica al fine di garantire una migliore adesione al collo della bottiglia. A causa di questo tipo sistema quando si prova ad aprire una bottiglia con questa chiusura il tappo viene irrimediabilmente deformato. Oltre a questa grossa problematica c’era la questione legata alla guarnizione interna in plastica. Questo tampone poroso raccoglie inevitabilmente particelle di succo di frutta e a lungo andare diventa il luogo ideale per muffe e sporcizia. In aggiunta a tutti questi problemi subentrava quello legato alla ruggine; in fase di apertura il tappo si graffiava facilmente facilitando i fenomeni di corrosione peculiari della latta.

A sinistra retro di tappo nuovo, a destra retro di tappo usato

Tutte queste problematiche incidono ed incidevano negativamente sulle condizioni ed il valore della collezione. A tal proposito, come già era uso fare da altre aziende, Yoga previde un tipo di distribuzione parallela mirata ad accontentare i collezionisti più esigenti. Ai collezionisti venne data la possibilità di acquistare dei piccoli lotti di tappi nuovi, cioè mai usati per chiudere le bottiglie in vetro. Esistevano degli enti associati che fornivano piccole serie di tappi immacolati, legate magari ad una linea evolutiva, in dei sacchetti sigillati. Questi tappi si riconoscono bene da quelli distribuiti nel modo classico in quanto hanno la corona più aperta e il tampone interno ben pulito.

Tappi Pokémon… Solo marchio Yoga?

Lo scopo di questo paragrafo non è quello di soffermarsi nuovamente sulla evidente provenienza dei tappi Yoga, bensì quello di trasportarvi dall’altra parte del mondo alla scoperta di un prodotto dal fascino thailandese. Ebbene, è proprio in Thailandia che arriviamo per studiare un’altra serie di tappi a corona dedicati ai Pokémon, prodotta e distribuita da Pepsi. Nel 2001, parallelamente alle serie uscite in Italia, in Thailandia uscirono dei tappi dedicati ai Pokémon di prima generazione con la bibita Mirinda, prodotta da Pepsi. Questi tappi furono parte fondante dell’avvento dei Pokémon in Thailandia in quanto lì, la prima generazione arrivò con un paio di anni di ritardo rispetto a quanto avvenuto nel continente europeo.

Gli artwork scelti sono molto più dinamici e curati rispetti a quelli usati per i tappi Yoga, anche se non esclusivi di quel prodotto. Nonostante i colori sgargianti ed i Pokémon spesso immortalati durante i loro peculiari attacchi, siamo nuovamente di fronte ad un riciclo di immagini già uscite.

Alcuni degli artwork presenti sui prodotti Mirinda

Ispirazioni intercontinentali

Le illustrazioni uscite sui tappi thailandesi derivano da un’altra collezione marcata Pepsi: i Poké Tapas. Pepsi avviò la distribuzione della seconda serie dei Poké Tapas in Messico tra il 1999 ed il 2000 tramite bottiglie di aranciata Mirinda. Nonostante gli artwork usati da Pepsi nei due prodotti siano i medesimi, la tipologia di tappo è profondamente differente. Quelli usciti in Thailandia sono tappi a corona usati su bottiglie di vetro, mentre i Poké Tapas sono tappi filettati usati per le classiche bottiglie in plastica. All’interno della seconda serie dei Poké Tapas erano presenti, oltre che i tappi raffiguranti i primi 150 Pokémon, ulteriori 17 tappi dedicati ai personaggi della serie animata e un tappo per il Pokémon misterioso Mew. Le illustrazioni che l’azienda usò per questi 18 tappi non vennero mai riciclate per i tappi a corona thailandesi.

Dolci ricordi marcati Yoga

Immergersi tra i misteri di queste particolari collezioni è come aprirsi una bella bottiglia di succo di frutta davanti alla serie animata di Pokémon in un fresco pomeriggio primaverile nei primi anni 2000. Anche a distanza di anni, questi prodotti riescono a trasportare una carica nostalgica incommensurabile grazie a tutti i misteri che ancora vi aleggiano intorno. Oltre a cercare di ampliare le poche informazioni presenti sul web in merito a questa collezione, questo articolo mira a regalare la sensazione di gioia che ogni collezionista e appassionato provava nel tornare a casa dopo scuola, aprirsi un buon succo di frutta Yoga e mettere nella scatolina delle cose preziose un altro tappo, fiero di aver catturato un nuovo Pokémon.